Andrea Rosettani • Consigliere Patrimoniale

Lo scottante tema del passaggio generazionale.

La pianificazione del passaggio generazionale risulta un argomento sempre molto delicato da affrontare per qualsiasi persona.

Ancora più delicato lo è per quell’imprenditore titolare di una azienda a conduzione familiare.

Un argomento sempre molto spinoso da introdurre per un professionista che voglia sensibilizzare il suo cliente alla pianificazione del trasferimento della sua azienda, in particolare e del patrimonio, in generale, ai suoi eredi.
Ovviamente ogni aspetto va personalizzato in relazione alla situazione che ci troviamo di fronte.
Nella mia esperienza ho riscontrato che spesso l’imprenditore non si pone il problema del passaggio generazionale e della pianificazione di esso.
In Italia, in particolare, l’imprenditore è poco sensibile a fare una approfondita analisi delle sue attività immobiliari e finanziarie e dei rischi inerenti il suo patrimonio in relazione alle conseguenze nei vari scenari che si dovessero presentare in un futuro più o meno prossimo.
L’aspetto principale per instaurare una comunicazione che sia credibile e di fiducia con il cliente è analizzare insieme tutti quei rischi patrimoniali, finanziari e non finanziari a cui potrebbe essere sottoposto.
Per proteggere il tuo patrimonio esistono molti strumenti ed istituti giuridici adatti allo scopo ma non sempre si è disposti ad utilizzarli poiché a volte possono essere anche molto invasivi.
Un altro aspetto molto importante nella pianificazione del passaggio generazionale è il coinvolgimento dei vari attori destinatari dell’eredità. Mi riferisco al coniuge, ai figli e a chiunque abbia un ruolo nella destinazione del tuo patrimonio, in modo che la pianificazione studiata sia pienamente condivisa da coloro i quali dovranno intervenire nella fase di apertura della successione.
Gli strumenti da utilizzare sono diversi. Dai più semplici strumenti finanziario/assicurativi che forniscono la possibilità di escludere il patrimonio dall’asse ereditario, ad istituti come la donazione o patto di famiglia per il trasferimento anche di intere aziende con notevoli benefici fiscali in termini di imposte di successione, a strumenti più complessi come il trust dove andremo a definire in maniera dettagliata le volontà del “de cuius”.
Proprio il trust si configura come uno strumento molto interessante ma che, per essere efficace, diventa particolarmente invasivo. Per sfruttare al massimo la sua efficacia nella protezione del tuo patrimonio anche in conseguenza di rischi professionali (es. rischio da parte di un medico di subire rivalse mosse dai pazienti o dai loro parenti per errori e/o omissioni), il professionista dovrà necessariamente alienare il suo patrimonio per inserirlo all’interno di questo istituto, in modo tale che diventi inattaccabile da parte di terzi.
Va infatti sottolineato che nei casi più gravi, in cui le richieste risultano particolarmente importanti, le polizze assicurative professionali hanno dei limiti oggettivi nella protezione del patrimonio del professionista.

…e tu? Hai mai fatto una analisi del tuo patrimonio da trasferire ai tuoi cari?

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A presto.
Andrea.