Andrea Rosettani • Consigliere Patrimoniale

JPMorgan Chase e i Robo-Advisor.

Riusciranno i vari Robo-Advisor e consulenti online a tenere botta al prossimo vero sciacquone del mercato?
I clienti di JPMorgan Chase con un minimo di $ 500 nel proprio conto corrente possono ora iscriversi a You Invest Portfolios, un robo-advisor che consente di accedere a portafogli di investimento gestiti. Lo ha annunciato la banca questa settimana.
In precedenza, i clienti che accedevano al robo-advisor, dovevano avere un minimo di $ 2.500 nel loro conto corrente per accedere ad un portafoglio gestito. L’annuncio è arrivato diversi giorni dopo che TD Ameritrade, una società concorrente diretta di JPMorgan ha abbassato il conto minimo per la propria offerta roboadvisor da $ 5.000 a $ 500.
Le scelte di JPMorgan Chase e TD Ameritrade indicano che le istituzioni che offrono gestioni standardizzate con roboadvisor, stanno cercando modi per aumentare la loro redditività espandendo la scala della loro base di consumatori attraverso una maggiore accessibilità.

 

Attenzione particolare verso le giovani generazioni di investitori.

I consulenti digitali sono sempre più focalizzati sull’abbassamento delle barriere per cercare di incoraggiare le persone a iniziare a investire per la prima volta.
JPMorgan si trova in una posizione particolarmente vantaggiosa, in quanto le loro soluzioni di prodotto integrate riescono ad intercettare un gran numero di clienti. Le imprese vogliono sempre più essere “sportelli unici” per tutti i clienti e parte di ciò implica che la loro base di clienti potenziale sia la più ampia possibile.
L’ampliamento dell’accessibilità dell’offerta potrebbe avere un impatto particolare sui clienti più giovani. Il 37% dei millennial ha indicato che avrebbero iniziato a investire prima se i minimi del conto fossero stati ridotti. Particolare rilevanza è data dall’uso della tecnologia per raggiungere e fidelizzare i clienti più giovani.
Indubbiamente i roboadvisor possono fornire servizi a basso costo permettendo anche ai potenziali clienti più scettici di avvicinarsi ad una gestione di portafoglio maggiormente strutturata rispetto a quanto hanno fatto fino ad ora.

 

Cosa accadrà non appena si verificherà un ribasso dei mercati?

Rimane il dubbio sul fatto che tale approccio agli investimenti sia basato su una offerta estremamente standardizzata, per mantenere i costi al minimo, che lascia la gran parte del lavoro al cliente finale.
Abbiamo alle spalle un lungo periodo di tempo in cui i mercati hanno offerto performance consistenti a chi ha saputo investire. Non ricordo periodi di marcato e prolungato ribasso negli ultimi 10 anni, come è avvenuto nel 2000/2003 o nel 2007/2008.

Non appena si verificherà un deciso e prolungato “sciacquone” (e ti garantisco che accadrà…), cosa ne sarà di tutti quei soldi investiti con i robo-advisor, consulenti online, portafogli preconfezionati, a cui mancherà il supporto di una persona in carne e ossa che abbia spiegato in anticipo i pericoli ed i rischi del mercato e che supporti il cliente, quando il ribasso si verificherà, per ricordargli che dovrà mantenere i nervi saldi e continuare nel percorso di investimento piuttosto che uscire in preda al panico?

Io c’ero nel 2008, al fianco dei miei clienti quando è saltata Lehman Brothers.
Io c’ero nel 2000, quando il mercato per 3 anni è andato sempre in negativo a causa della bolla internet, delle Torri Gemelle, della SARS e della Guerra del Golfo.
Io c’ero nel 1998, con la crisi delle “Tigri Asiatiche”.

 

Il valore della persona.

Tutti questi fantastici robo-advisor e consulenti online, saranno al fianco dei loro clienti per rassicurarli, tranquillizzarli ed aiutarli a mantenere i nervi saldi e non uscire dal mercato ma piuttosto incrementare le posizioni, per sfruttare quelle opportunità, come lo sono stato io in quei momenti particolarmente difficili da affrontare?
Vedremo. Chi vivrà vedrà.
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A presto.