I 4 peggiori motivi per acquistare una casa (aggiornamento ottobre 2019).

Ogni mese paghi l’affitto al proprietario della tua casa.

Nel frattempo, il tuo più caro amico che ha acquistato casa dieci anni fa, quando si è sposato, insiste sul fatto che sono soldi buttati.

Dice che dovresti comprarti una casa e che possederne una anziché pagare un affitto è una mossa finanziariamente più intelligente.

Avrà veramente ragione? Dipende.

Ci sono diverse buone ragioni per comprare una casa: hai un posto dove vivere e dove poter crescere la tua famiglia. Dove avere più spazio. Sicuramente puoi avere un maggiore risparmio sui tuoi pagamenti mensili per l’alloggio.
Ciò non significa, tuttavia, che acquistarla sia sempre la scelta finanziariamente migliore. In realtà, ci spiega Dan Rafter (vai all’articolo), giornalista finanziario del Chicago Tribune, Washington Post e BusinessWeek, che ci sono molti miti sul possedere una casa che potrebbero convincerti a comprare per le ragioni sbagliate. Ecco quattro di loro.

Possedere una casa è un ottimo investimento nel lungo periodo.

Potrebbe sembrare che comprare una casa, tenerla per anni e poi venderla pensando di lucrarci sopra sia una buona ragione per comprarla. Ma la verità è che spesso le case non sono buoni investimenti.

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Robert Shiller

Robert Shiller, un economista di Yale Considerato uno dei padri della finanza comportamentale, ha studiato a lungo l’industria degli alloggi e si classifica come un vero esperto in materia di proprietà immobiliari. Parlando su The Motley Fool nel 2014, Shiller ha svelato i numeri che dimostrano che storicamente, negli Stati Uniti, l’immobile non è stato un buon investimento.

Shiller ha scoperto che dal 1890 al 2012, i prezzi delle case rettificati per l’inflazione non crescono di un centesimo. I proprietari di abitazione avrebbero guadagnato molto di più investendo nel mercato azionario in questo stesso periodo. Shiller ha riferito che il valore dello S & P 500 è aumentato di oltre 2.000 volte dal 1890 al 2012. Shiller ha anche scoperto che dal 1890 al 1980, il valore reale dei prezzi delle case è sceso di circa il 10%.

Non bisogna comprare una casa pensando che sia un investimento finanziario intelligente. Ti assicuro che non è così. Una casa è un luogo dove crescere la tua famiglia e ritirarti alla fine di una lunga giornata ma non dovrebbe essere considerata un asset di investimento.

Sei stanco di buttare via i tuoi soldi in affitto.

I sostenitori dell’acquisto della casa spesso ti dicono che stai buttando via i tuoi soldi ogni volta che paghi il canone di affitto. Quello che non dicono è che questo non cambia molto dopo aver comprato una casa – almeno non inizialmente.
La maggior parte di noi stipula un mutuo ipotecario per finanziare l’acquisto di una casa. La banca, attraverso l’ipoteca a garanzia del tuo mutuo, sarà tecnicamente proprietaria della maggior parte della tua casa. E nei primi anni di possesso di una casa, la maggior parte del denaro che spendete per la rata servirà per pagare gli interessi. Solo una piccola parte di ogni pagamento mensile va a pagare il capitale e quindi a ridurre il debito residuo.
Quindi, stai ancora regalando i tuoi soldi a qualcuno senza nulla di concreto come contropartita. Li stai solo dando alla tua banca anziché al tuo padrone di casa. E se non rimani in possesso della tua casa per un periodo abbastanza a lungo – diciamo più di sette anni – la rata che avrai pagato mensilmente sarà servita per pagare solo gli interessi piuttosto che per ridurre il capitale residuo da restituire alla banca.

Puoi guadagnarci sopra qualcosa.

Comprare per guadagnarci quando andrai a rivenderla è una delle ragioni più diffuse che spingono le persone a comprare una casa.
Il problema è che i valori domestici possono diminuire e riuscire ad avere un margine quando ciò accade è una vera sfida.
Non puoi controllare se il valore della tua casa si riduce o aumenta. Milioni di proprietari di case, in america, hanno avuto questa sorpresa nel 2007 e nel 2008, quando i valori degli immobili in tutto il paese sono crollati. Molti dei proprietari che hanno acquistato nel 2005 e 2006 devono ancora più sui loro mutui di quanto valgano attualmente le loro case! Realizzare un guadagno non è una garanzia. Nel grafico che segue ne abbiamo un esempio concreto.

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Possedere una casa ha grandi vantaggi fiscali.

I sostenitori dell’acquisto di una abitazione per ottenere vantaggi fiscali si dovranno ricredere nel momento in cui saranno chiamati a pagare le imposte. Il proprietario dell’immobile può detrarre l’interesse che paga ogni anno alla banca che gli ha concesso il mutuo. La nuova legge finanziaria per il 2018 dispone che i proprietari di prima casa possono detrarre gli interessi sui loro mutui ipotecari fino ad un importo massimo degli interessi di € 4.000 all’anno, anziché i € 3.615 come avveniva fino allo scorso anno.
Al momento dell’acquisto della casa gravano, sull’acquirente, una serie di imposte che ne riducono la convenienza.

Una guida per non sbagliare.

Se hai necessità di approfondire l’argomento, ti suggerisco una guida pubblicata sul sito dell’Agenzia delle Entrate che puoi scaricare cliccando sull’immagine sotto:

Nella guida trovi il dettaglio di tutte le casistiche relative alla compravendita di immobili con elencate tutte le imposte e tasse relative e ti sarà di aiuto nella valutazione dell’acquisto di un immobile sia esso prima casa o un investimento nudo e crudo.
L’errore che spesso si commette approcciandosi all’acquisto di un immobile è quello di pensare che il “costo” si esaurisca con l’importo da dare al venditore e non si considera che ci sono tutta una serie di “costi collaterali” che fanno letteralmente lievitare il prezzo finale. Mi riferisco a:
  1. registrazione del preliminare (compromesso);
  2. imposta di bollo sul preliminare;
  3. imposta di registro sulla caparra;
  4. imposta di registro sull’acconto;
  5. IVA sull’acconto (nei casi in cui dovuta).
In tutti questi casi, l’imposta pagata sul preliminare sarà poi detratta da quella dovuta per la registrazione del contratto definitivo di compravendita ma va sempre considerata perché sarà un esborso che dovrai effettuare all’atto del compromesso che può avvenire anche molti mesi prima dell’atto definitivo. Proseguendo:
  1. IVA sul costo totale dell’immobile (se dovuta);
  2. imposta di registro in misura proporzionale;
  3. imposta ipotecaria fissa;
  4. imposta catastale fissa.

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Ricorda: il valore di un immobile dipende dal tessuto economico in cui è inserito.

Qualsiasi immobile ha più o meno valore in relazione al tessuto economico in cui è inserito. Il proprietario di un qualsiasi immobile in via Montenapoleone, a Milano, avrà sempre la coda, dietro la porta, di gente disposta a prenderlo in affitto a prezzi esorbitanti. Ma, si sa, di via Montenapoleone ce n’è una sola…
E’ la legge del mercato.
A presto.

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