Come e perché pianificare in vita il Passaggio Generazionale.

Nessuno di noi vuole parlare del trasferimento in vita della ricchezza ai propri eredi. Esistono però delle gravi implicazioni correlate al “non fare” e quindi nel procrastinare la scelta di affrontare una corretta pianificazione del passaggio generazionale.

In Italia si parla sempre poco di come e perché decidere di trasferire il proprio patrimonio immobiliare, aziendale, finanziario, ai propri eredi.

Le motivazioni sono 4:

  1. poca conoscenza dei pericoli cui si va incontro;
  2. emotività;
  3. scaramanzia;
  4. dare per scontato che la legge ci tuteli.

Sono 6 le casistiche più comuni e pericolose che emergono quando non si è  pianificato il passaggio generazionale.

 

1 – Frammentazione dei beni e contenziosi ereditari

Un primo problema che potrebbe toccare ognuno di noi da vicino è la frammentazione dei beni con conseguenti contenziosi ereditari. E’ il caso classico di una normalissima famiglia composta da padre, madre e due figli. In caso di decesso improvviso del padre gli immobili, gli investimenti finanziari e l’azienda saranno ereditati dalla moglie e dai due figli ma ogni singolo asset rimarrà indiviso. Vale a dire che ognuno degli eredi sarà proprietario di un terzo di ogni asset. Gli immobili, sia di abitazione che seconde e terze case, come pure l’azienda di famiglia, dovranno essere condivise da ognuno degli eredi che ne sarà proprietario nelle parti stabilite dal codice civile in base alla tipologia e al numero degli eredi (nel nostro caso un terzo ciascuno).

 

2 – Eredi minori e giudice tutelare

Un argomento a parte è quello relativo al caso in cui uno o più figli dovessero essere minori e quindi destinatari di tutela da parte di un Giudice Tutelare. In questo caso tutte le scelte fatte dal coniuge superstite dovranno essere subordinate all’autorizzazione del Giudice Tutelare per tutto ciò vada al di fuori dell’ordinaria amministrazione ( vendita/acquisto di un immobile, investimenti finanziari, ecc.).

 

3 – Il caso del testamento di Pietro Mennea (Mancata pianificazione)

Relativamente a contenziosi per scarsa pianificazione, un triste esempio ci viene fornito dalla stampa che si è occupata nel 2013 del caso di Pietro Mennea il quale, alla sua morte, ha lasciato un testamento che poi sembra essersi rivelato non scritto di suo pugno. Non avendo, i coniugi Mennea, nessun figlio, si sono presentati i fratelli dell’atleta chiedendo che venissero rispettati i loro diritti di coeredi della moglie impugnando il testamento olografo.

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Pietro Mennea

4 – Duplicazione delle imposte

Un altro aspetto penalizzante riguarda la duplicazione dell’imposta. In sede di successione i beni indivisi lasciati a più eredi dovranno essere intestati ai nuovi proprietari e dovranno essere versate le imposte per la registrazione (imposta di registro, imposta ipotecaria e imposta catastale). Nel momento in cui uno degli eredi deciderà di “riscattare” le parti non sue di questi asset tali imposte dovranno essere di nuovo corrisposte per la corretta registrazione in capo al nuovo proprietario.

 

5 – Le famiglie senza figli

È poco noto ai più come venga suddiviso il patrimonio in caso di famiglia senza figli. Il Codice Civile stabilisce che una parte del patrimonio dovrà spettare anche ad eventuali fratelli o genitori del coniuge deceduto.

 

6 – Le coppie conviventi

Come pure in caso di separazione o di coppie conviventi. Nessun diritto infatti spetta alla convivente che sopravviva al suo amato e dovrà sopportare che tutto il patrimonio del suo compagno venga suddiviso tra gli eredi legittimi dello stesso tra cui , ovviamente, come stabilisce il Codice Civile, ella non compare!

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L’eredità di Lucio Dalla

Anche qui la stampa ci fornisce un esempio esemplare riguardo la successione di un notissimo cantante come Lucio Dalla il quale, sembra non aver “tutelato” il suo storico compagno in vita e quindi tutto il suo patrimonio è stato distribuito tra parenti e cugini alcuni dei quali sconosciuti anche allo stesso cantante.

 

Il Testamento

Queste e altre problematiche possono essere risolte con un istituto molto importante ma che in Italia viene utilizzato solo dall’8% delle famiglie (fonte: consiglio nazionale del notariato): il testamento.

 

3 modalità per fare un Testamento

A differenza di quanto potresti pensare fare testamento è semplicissimo e soprattutto economico. Bastano le classiche carta e penna! Esatto! Basta un foglio di carta sul quale dovranno essere scritte di proprio pugno le ultime volontà, vale a dire definire per ogni singolo bene il suo assegnatario, inserire la data e mettere la propria firma in calce.

 

1 – Testamento olografo

Affinché il testamento olografo sia valido, a termini di legge deve contenere 3 caratteristiche fondamentali:

  1. Essere scritto di pugno (olografo);
  2. Avere una data;
  3. Essere firmato.

Una volta fatto questo basterà consegnare il documento ad una persona fidata, generalmente al destinatario delle volontà scritte sopra.

Facile, economico e assolutamente discreto. Inoltre ogni volta che vorrai effettuare delle modifiche basterà strappare e buttare l’ultimo testamento fatto e farne uno nuovo.  E questo tutte le volte che vorrai!

La legge prescrive che il testamento valido sia quello più recente.

 

2 – Testamento Pubblico

Esistono altri modi più tutelanti per fare testamento. Naturalmente questo prevede l’intervento di un notaio che ne supervisiona la compilazione e provvede a pubblicarlo. In questo caso il testamento non potrà in alcun modo essere impugnato da eventuali terzi poiché è stato redatto da un pubblico ufficiale che lo ha reso efficace grazie alla pubblicazione nel Registro Generale dei Testamenti.

 

3 – Testamento segreto

Un’altra modalità di rado utilizzata che serve a tutelare la segretezza delle volontà è il testamento segreto. In questo caso le volontà vengono scritte e inserite in una busta che viene consegnata dal testatore già sigillata al Notaio.

 

Le imposte di successione

Un argomento non nuovo per questi pixel (vedi articolo). L’Italia, ad oggi, risulta essere un paradiso fiscale riguardo le imposte di successione. Se confrontiamo le aliquote e le franchigie del bel paese con gli altri stati europei troviamo delle differenze sostanziali. Passiamo da aliquote equivalenti al 20/30/40% dei paesi europei ad aliquote del 4/6/8% per l’Italia dove esistono anche franchigie che, per gli eredi legittimari, coniuge e parenti in linea retta come ascendenti (genitori) e discendenti (figli), arrivano anche a 1 milione di euro. Cifre al di sotto delle quali l’imposta non viene applicata.

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Imposte di successione applicate nei vari paesi europei.

Per tutelare il tuo patrimonio devi agire il prima possibile. Prima che un inasprimento delle imposte di successione possa sottrarre ai tuoi cari  una buona parte di ciò che hai risparmiato per tutta la vita.

La stampa ne parla sempre più spesso: i governi vogliono allineare le aliquote agli altri paesi europei e ridurre le franchigie ed è quello che accadrà nei prossimi anni.

Considerando il patrimonio in mano agli italiani equivalente a circa 8.000 miliardi di euro tra immobili e finanziario, inasprire le aliquote anche solo di un 10% permetterebbe allo stato di intascare un valore equivalente a circa 800 miliardi nei prossimi 10/20 anni. Un gettito secco equivalente a circa 2/4 finanziarie ogni anno!

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Hai a disposizione fin da subito 2 semplici opportunità per ottimizzare i tuoi investimenti mobiliari ed immobiliari per ridurre o addirittura azzerare l’impatto delle imposte di successione sul tuo patrimonio.

 

La Donazione

La prima è la donazione con mantenimento dell’usufrutto che puoi fare fin da subito per qualsiasi immobile a te intestato. Per mezzo di un semplice e economico atto dal notaio, potrai donare a uno o più eredi la nuda proprietà di uno o più immobili mantenendone l’usufrutto.

Questo fa sì che il valore dell’usufrutto rispetto alla nuda proprietà si riduca con il passare del tempo poiché il valore di questo è funzione dell’età del suo intestatario, in questo caso il donante. Alla morte la nuda proprietà e l’usufrutto si ricongiungeranno a favore dell’erede il quale pagherà l’imposta di successione solo sul valore dell’usufrutto calcolato in base all’età del donante al momento del decesso.

Naturalmente effettuare ora la donazione espone l’operazione all’attuale normativa quindi con aliquota al 4%, in caso di erede legittimario, e franchigia di 1 milione di euro.

Tu che sei proprietario di diversi immobili, non aspettare che la normativa venga modificata, perché a breve avverrà questo. Aspettando ti esponi al rischio di un aumento delle imposte di successione e di una maggiore tassazione al momento del trasferimento dei tuoi immobili ai tuoi eredi.

Decidere fin da subito di trasferire ai tuoi eredi i tuoi immobili ti permette anche di scegliere a chi assegnarli evitando discussioni future per la ripartizione degli stessi.

 

La polizze vita

Un altro strumento molto semplice e molto efficace per trasferire, in questo caso, il tuo patrimonio finanziario che permette inoltre di rendere esenti i patrimoni dalle imposte di successione sono le polizze di assicurazione sulla vita, le quali permettono di trasferire il patrimonio al di fuori dell’asse ereditario quindi di scegliere per tempo come ripartire il tuo patrimonio tra i tuoi eredi ed inserire, eventualmente, anche soggetti diversi dai tuoi eredi legittimi.

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A presto.

Andrea.

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